Augustine Therapeutics: un farmaco per far regredire i sintomi della CMT

Augustine Therapeutics sta testando un nuovo farmaco in grado di far regredire i sintomi della CMT o malattia di Charcot-Marie-Tooth

Augustine Therapeutics nasce da uno spin-off delle società VIB e KU Leuven e sviluppa terapie innovative per le patologie del sistema nervoso periferico e centrale. Questa nuova società si è concentrata sul trattamento della malattia di Charcot-Marie-Tooth e recentemente ha aggiunto una voce importante nel suo programma principale di svilluppo dopo aver ottenuto delle prove tangibili che il loro farmaco in via di sviluppo sia in grado di far regredire i danni neurologici causati dalla chemioterapia. Augustine Therapeutics intende iniziare le sperimentazioni cliniche entro il 2024, siamo in contatto con l’azienda e vi terremo aggiornati.

La neuropatia periferica indotta da Chemioterapia

La maggior parte delle persone conosce qualcuno che ha intrapreso un percorso di chemioterapia. Benché questo tipo di trattamento sia necessario per la cura del cancro, spesso i pazienti lamentano di soffrire di un gran numero di effetti collaterali, certamente non desiderati. Uno dei più frequenti è la neuropatia periferica indotta da chemio (CIPN), che si verifica perché le terminazioni nervose di braccia, gambe, mani e piedi vengono danneggiate; ciò porta a formicolii, debolezza muscolare e dolore. Sylvain Celanire, Amministratore Delegato di Augustine Therapeutics, spiega:
‘’Circa il 60% delle persone curate con chemioterapia soffre di di CIPN (neuropatia periferica). I sintomi diventano cronici per il 30-40% dei pazienti. Questi effetti collaterali peggiorano sensibilmente la qualità di vita di molti di loro, persino quando il carcinoma scompare’’.
Augustine Therapeutics sta sviluppando un farmaco non solo con lo scopo di alleviare i sintomi della CIPN, ma anche per far regredire i danni neurologici a livello assonale (assonopatia). La società ha le sue origini dal laboratorio VIB-KU Leuven del professor Ludo Van Den Bosch, nel quale i ricercatori hanno scoperto che le molecole che inibiscono l’enzima HDAC6 hanno la capacità di riparare gli assoni e i neuroni danneggiati e di ripristinare i difetti della conduzione nervosa.
Van Den Bosch si è reso conto che gli inibitori HDAC6 potrebbero avere applicazioni terapeutiche in una serie di malattie coinvolgenti sia il sistema nervoso centrale che periferico. Dunque, nel 2019, ha fondato la Augustine Therapeutics con un finanziamento iniziale di circa 4.2 milioni di euro e con il supporto di VIB, V-Bio Ventures ed altri investitori.

Prevenire è meglio che curare

Gli sforzi iniziali della società si sono focalizzati sullo sviluppo degli inibitori HDAC6 per la cura della malattia Charcot-Marie-Tooth (CMT), un disturbo genetico debilitante in cui il sistema nervoso periferico nel tempo viene danneggiato. I test di laboratorio finora eseguiti hanno dimostrato come i loro inibitori brevettati HDAC6 abbiano un potenziale terapeutico sia per la CMT che per la CIPN.
‘’Il grandissimo vantaggio consiste nel fatto che i nostri inibitori HDAC6 riescono non solo a far regredire i danni assonali, ma anche ad evitare che questi danni inizino ad avere luogo’’ sostiene Celanire. ‘’Lo abbiamo dimostrato senza ombra di dubbio sul modello animale e sui modelli di tessuto umano per la CMT, ed ora è stato validato anche per la CIPN. Sia la funzione neurologica che il danneggiamento assonale sono ripristinate tramite l’elettromiografia e le misure del biomarcatore che sono costantemente monitorate presso i pazienti. L’aspetto protettivo è particolarmente importante per i pazienti chemioterapici – molti dei quali sviluppano la CIPN nel corso delle loro cure per il carcinoma, e la CIPN potrebbe durare per mesi o anni’’.
In passato, diverse società hanno tentato di sviluppare inibitori HDAC6 di prima generazione, ma hanno incontrato ostacoli a causa di una funzionalità chimica nota per essere genotossica. Ciò ha precluso ulteriori sviluppi per malattie croniche come la CMT, che richiede cure a lungo termine.
‘’La nostra società sta sviluppando una classe completamente innovativa di inibitori HDAC6 che sono selettivi, specifici, disponibili per via orale ed estremamente ben tollerati dopo settimane di trattamento in modelli animali di malattia”.

Verso la sperimentazione clinica di Augustine Therapeutics sulla CMT

Augustine Therapeutics sta predisponendo le prime sperimentazioni cliniche che coinvolgono sia la CMT che la CIPN. Per dare supporto alla prossima fase delle attività, è stato definito un Comitato di Consulenza Clinica con esperti mondiali nelle sperimentazioni che includono la terapia a piccole molecole in presenza di CMT, CIPN e di disturbi neurodegenerativi (es., SLA, Sclerosi laterale amiotrofica). La società ha inoltre stabilito dei collegamenti stretti con i gruppi di sostegno dei pazienti CMT in Europa (la Federazione europea per la CMT, di cui facciamo parte) e negli Stati Uniti così come con i centri clinici locali ed europei, per rendere più semplice il coinvolgimento e la sperimentazione sul paziente’.

“Con un approccio basato su una linea di prodotti, il nostro farmaco rappresenta una svolta potenzialmente rivoluzionaria per i pazienti di tutto il mondo” – dichiara Sylvain Celanire. “Il vero potenziale di successo del nostro prodotto candidato principale risiede nella sua capacità sia di prevenire la malattia, ma anche di far regredire i danni già presenti”.

Fonte: Augustine Therapeutics: time to reverse nerve damage in patients undergoing chemotherapy or with Charcot-Marie-Tooth disease. Si ringrazia Simona Geninazza per la traduzione.

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