I microRNA nella malattia di Charcot-Marie-Tooth

ACMT-Rete, in collaborazione con il dott. Roberto Cannataro, ingegnere biochimico e nutrizionista, e la dott.ssa Erika Cione, ricercatrice di biochimica e biologia molecolare del Dipartimento di Farmacia Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Università della Calabria, hanno ideato e realizzato un progetto di studio volto principalmente a definire il ruolo dei microRNA, o miR, circolanti nella Charcot-Marie-Tooth. Queste piccole molecole che contengono acidi nucleici sono responsabili della regolazione epigenetica, ovvero di quel meccanismo di modulazione della produzione di proteine non strettamente correlato al nostro codice genetico.

I microRNA giocano un ruolo fondamentale in numerose malattie, tra cui il cancro, il diabete e alcune patologie cardiovascolari e neurologiche.

microRNA e Charcot-Marie-Tooth

È noto che l’espressione del gene PMP22, la cui duplicazione è responsabile della CMT1A, sia regolata da un microRNA. Pertanto, una migliore comprensione della stretta relazione che esiste tra le specifiche modifiche geniche della CMT e la loro regolazione epigenetica potrebbe rappresentare uno strumento utile per il corretto trattamento clinico della patologia. È inoltre importante sottolineare che i microRNA sono coinvolti in un sistema complesso, che può essere modulato da eventi come la presenza di uno stato infiammatorio o di stress ossidativo nonché dalla nutrizione, dai farmaci assunti o dall’esercizio fisico. Pertanto, i microRNA potrebbero costituire una nuova e promettente area di intervento terapeutico anche come parte di un regime di trattamento volto a rallentare o fermare i processi neurodegenerativi, migliorando la funzionalità nei pazienti con CMT.

Lo Studio

Lo scopo del progetto è stato determinare le variazioni dell’espressione dei microRNA in pazienti affetti da CMT1A, che rappresenta la forma più frequente della patologia, rispetto a un gruppo di controllo di soggetti sani, con il fine ultimo di individuare una serie di microRNA utili sia in fase di valutazione della malattia che per il trattamento della stessa.

Allo studio hanno preso parte 10 soggetti di entrambi i sessi e di età compresa tra i 22 e i 51 anni con diagnosi genetica di CMT1A, senza altre concomitanti malattie.

Risultati dello studio microRNA Charcot-Marie-Tooth

L’esame del profilo miRNA dei partecipanti ha mostrato dati molto interessanti: i profili epigenomici risultavano molto diversi dal gruppo di controllo e molto simili tra loro, segno di un denominatore comune nella produzione di questi modulatori dell’espressione delle proteine strettamente correlato alla malattia.

Inoltre, i risultati confermano quanto già noto in letteratura riguardo il miR29a e i suoi effetti sulla proteina PMP22, la cui sovrapproduzione è causa della CMT1A, e sono stati individuati altri due miR che risultano “alterati” rispetto alla popolazione normale.

Il ruolo di questi due nuovi microRNA non è ancora noto in letteratura e sarà oggetto di ulteriore studio da parte di questo team di ricerca, che si propone di comprendere il ruolo biochimico di questi microRNA nella CMT e confermare il dato emerso aumentando il numero di pazienti in esame.

Un ringraziamento speciale va a tutti i partecipanti dello studio, e alla Dott.ssa Cione e al Dott. Cannataro per il loro lavoro.

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