Integratori e Charcot-Marie-Tooth: I Consigli del Nutrizionista

Abbiamo chiesto al Dott. Roberto Cannataro, ingegnere chimico, tecnologo alimentare e nutrizionista di riferimento per la nostra associazione, alcuni consigli sull’uso di integratori in persone con malattia di Charcot-Marie-Tooth o CMT.

Ricordiamo che l’integrazione è in genere necessaria solo a fronte di una carenza documentata e che i consigli sono di carattere generale, è necessario concordare un piano di integrazione personalizzato di comune accordo con il proprio nutrizionista e neurologo.

Gli Integratori nella CMT: Omega 3

L’integrazione alimentare non deve andare a sostituire delle buone abitudini alimentari che dovrebbero esserci in generale e, a maggior ragione, in una condizione di patologia cronica quale purtroppo è la CMT. In generale, raccomando sempre di cercare di limitare i picchi glicemici, avere sempre un ottimo apporto di fibre idealmente in tutti i pasti e di evitare quelli che sono alimenti ai quali sappiamo di essere intolleranti ma non escludere alcun alimento a priori, perché non ci sono alimenti che di per sé possano dar problemi o accentuare problemi legati a una qualsiasi patologia.

Fondamentalmente, quello che dovrebbe essere l’obiettivo di un’integrazione corretta è tenere a bada l’infiammazione, che comunque può essere presente anche nella CMT perché ogni volta che c’è una fisiologia alterata c’è comunque uno stato infiammatorio: il nostro corpo vuole comunicare che c’è qualcosa che non va, è come se in un’auto ci fosse sempre una spia accesa e quindi dobbiamo fare in modo di non accentuare quella situazione. Gli unici integratori che veramente riescono a regolare lo stato infiammatorio sono gli omega 3 e l’olio di pesce. Queste molecole hanno un’azione antinfiammatoria e praticamente non hanno effetti collaterali, se non rendere un po’ più fluido il sangue, effetto non necessariamente indesiderato in ottica di prevenzione di eventi cardiovascolari. Inoltre, è stato dimostrato che gli omega 3 vanno a migliorare il trofismo delle cellule responsabili della conduzione nervosa, in particolare delle guaine mieliniche che sappiamo bene purtroppo essere interessate direttamente o indirettamente nella CMT. Raccomando quindi assolutamente almeno un grammo al giorno di principio attivo; tenendo conto che una capsula di quelle che si trovano comunemente in commercio da un grammo contiene dallo 0.4 fino allo 0.85 % di omega tre, è bene prenderne almeno due/tre al giorno, si possono prendere tutte insieme non hanno problemi di tempistica né di interazioni con altri integratori o farmaci. Purtroppo, nei preparati commerciali spesso anche gli acidi grassi come l’olio di lino quindi l’acido linolenico vengono considerati (e dal punto di vista biochimico in effetti lo sono) omega tre, ma non hanno le caratteristiche peculiari di DHA ed EPA, che vengono esclusivamente dal mare quindi dalle alghe, crostacei e poi via via tutto il pesce, in particolare il pesce azzurro e salmone. Non riusciremmo ad avere un quantitativo sufficiente di omega 3 con l’alimentazione perché dovremo mangiare quattro etti di salmone o di alici al giorno e quindi questo è un qualcosa che sicuramente considererei.

La vitamina C

Essendo anch’essa legata all’infiammazione, io consiglierei l’assunzione di almeno mezzo grammo di vitamina C al giorno. Sebbene la sperimentazione clinica condotta anni fa sulla CMT1A non abbia dato risultati significativi in termini clinici, qui cercherei di considerarlo perché la gestione dei radicali liberi fa sì che non ci sia un peggioramento delle condizioni. Ricordo che la vitamina C ha una controindicazione in caso di calcoli renali perché viene metabolizzata ad ossalato, costituente principale come sale di calcio dei calcoli renali; chi ha problemi di acidità gastrica e/ o reflusso, può evitare la forma di acido, la vitamina C classica, usando invece i sali di vitamina C come l’ascorbato di potassio o di calcio, evitando quello di sodio perché si potrebbe eccedere nell’apporto di sodio.

I polifenoli

Non prescindendo da una corretta alimentazione, si può eventualmente valutare un’integrazione di polifenoli. I polifenoli fondamentalmente sono i colori di frutta e verdura; agiscono sia come contrasto ai radicali liberi e quindi diretta un po’ come fanno le vitamine antiossidanti ovvero A, C ed E ma anche hanno quella che ormai  è un po’ anche su tutti i media e sulla bocca di molti un’azione genomica, tanto che si parla ormai di nutrigenomica ovvero nutrienti che riescono ad influenzare quella che è l’azione del nostro DNA. I polifenoli lo fanno ad esempio andando ad agire sulla via metabolica che si chiama NF-kB, che è uno dei principali regolatori dell’infiammazione; inoltre, regolano anche la produzione degli enzimi che vanno a bloccare i radicali liberi o ancora dei mediatori cellulari dell’infiammazione, facendo sì che vengano prodotti meno radicali liberi. Una corretta assunzione dovrebbe variare dai 100-200 milligrammi di polifenoli al giorno. Considerate che ad esempio che 100g di mirtilli contengono 70-80mg di polifenoli, ma sono contenuti anche nell’olio d’oliva, in tutte le spezie colorate, in frutta e verdura; è anche per questo motivo che non dovrebbe mancare assolutamente l’apporto di frutta e verdura giornaliero. Se magari ci accorgiamo che questi alimenti non vengono consumati regolarmente per vari motivi, a volte anche purtroppo ritmi di vita quotidiana che non ci permettono di essere così attenti all’alimentazione, sarebbe bene considerare un’integrazione con polifenoli, puntando a un integratore che abbia un mix di polifenoli e non focalizzandosi su un unico polifenolo perché tutti quanti hanno caratteristiche e azioni diverse.

Vitamina D, B12 e Magnesio

Vitamina D, B12 e Magnesio andrebbero assunte come integratori solo per riportarli a quelli che dovrebbero essere i valori normali. La vitamina D sarebbe consigliata andando più verso l’inverno, in cui sicuramente ci esponiamo meno al sole e quindi potremmo avere una carenza; né la vitamina D né il magnesio ci rendono “invincibili”, ma è semplicemente bene riportare questi due nutrienti ai livelli normali se necessario.

Considererei sicuramente duemila unità al giorno di vitamina D, possibilmente ad assumere ogni giorno, ma anche una dose settimanale o quindicinale può essere un buon compromesso. Per quanto riguarda il Magnesio, lo consiglio in forma organica, quindi citrato, pidolato o simili, 200/300 mg da assumere prima di andare a letto perché migliora anche la qualità del sonno.

Da considerare anche l’integrazione con vitamina B12, perché la si assume solo da fonti animali, soprattutto carne, pesce ma anche tuorlo d’uovo; inoltre, se si hanno problemi gastrici o, ancora peggio, si assumono protettori gastrici (correttamente inibitori di pompa protonica), la vitamina B12 viene assimilata peggio e questa vitamina è molto importante anche per il trofismo del sistema nervoso, per il ricambio cellulare, per la produzione di globuli rossi e quindi, in generale, per una buona condizione di salute generale. In questo caso, valuterei un ciclo anche di un mese ogni tre/quattro mesi con 500-1000 mcg/giorno, da valutare in base alle analisi.

Guarda il video integrale su Integratori e Charcot-Marie-Tooth

 

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