Efficacia della chirurgia funzionale con riabilitazione intensiva precoce nella CMT1A

La malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT) è un disturbo neuromuscolare ereditario raro, con una prevalenza di circa 1 su 2500 negli USA e nell’Unione Europea. La forma più comune è la CMT1A, caratterizzata da alterazioni genetiche che causano difetti metabolici e strutturali. I pazienti con CMT1A spesso presentano una riduzione o assenza dei riflessi tendinei, debolezza dei muscoli dorsiflessori del piede e alterazioni delle velocità di conduzione dei nervi degli arti inferiori. Questi problemi portano a deformità del piede e delle dita, riducendo la velocità e la lunghezza del passo.
In uno studio pubblicato sull’European Journal of Physical and Rehabilitation Medicine e supportato da ACMT-Rete grazia ad una borsa di studio dedicata, gli autori Francesco Ferraro, Barbara Dusina, Irene Carantini, Roberto Strambi, Emanuela Galante e Luca Gaiani descrivono un protocollo di trattamento basato sull’integrazione della chirurgia funzionale e della riabilitazione neurointensiva precoce nei pazienti con CMT1A, che minimizza la perdita di tono muscolare e accorcia i tempi di recupero necessari.
I dettagli dello studio
Cinque pazienti con CMT1A (2 femmine, 3 maschi) di età compresa tra 19 e 57 anni sono stati sottoposti a chirurgia funzionale seguita da tre settimane di riabilitazione intensiva. La valutazione pre e post-trattamento ha incluso esami clinici, scale di equilibrio, questionari dei pazienti e analisi del cammino.
Il trattamento chirurgico ha coinvolto una combinazione di rilasci dei tessuti molli, trasferimenti tendinei e osteotomie. Dopo la rimozione del gesso, i pazienti hanno seguito un programma di riabilitazione intensiva che includeva mobilizzazione passiva delle articolazioni del piede, esercizi di rafforzamento muscolare, esercizi di stretching, controllo posturale e rieducazione dei trasferimenti. Sono stati utilizzati anche esercizi propriocettivi e di controllo dell’equilibrio con palle Bobath e tavole instabili, allenamento indoor e outdoor, e terapie fisiche come drenaggio linfatico manuale, terapia a pressione, stimolazione elettrica funzionale, magnetoterapia, laserterapia e ultrasuoni.
Risultati della riabilitazione precoce post-chirurgica nella CMT
La chirurgia funzionale seguita da riabilitazione intensiva precoce può essere considerata un approccio valido per migliorare le prestazioni dei pazienti con CMT1A. Anche considerando l’eterogeneità dei pazienti con CMT, questo studio conferma che l’integrazione della chirurgia funzionale con la riabilitazione intensiva precoce può migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti. In particolare, gli autori hanno registrato:
- Miglioramento complessivo: camminata, equilibrio e riduzione del dolore.
- Riduzione minore: fatica e crampi.
- Analisi del cammino: diminuzione del piede cadente, aumento della potenza della caviglia e flessione del ginocchio come meccanismo compensatorio.
Il metodo descritto offre una valutazione dettagliata e un trattamento efficace per i pazienti con CMT, confermando che l’integrazione della chirurgia funzionale con la riabilitazione intensiva precoce può migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti. Questo approccio potrebbe essere considerato un modello per il trattamento di altre forme di CMT e disturbi neuromuscolari simili. L’associazione di elettromiografia e studi di velocità di conduzione motoria e sensoriale potrebbe aggiungere interpretazioni preziose ai dati.
Fonte: European Journal of Physical and Rehabilitation Medicine