Nuovo studio: Cosa causa il danno assonale nel nervo periferico?

Un nuovo studio finanziato Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Ricerca Biomedica condotta da Giovani Ricercatori 2022” e ideato dalla dott.ssa Paola Alberti mira a comprendere le ragioni del danno assonale nel nervo periferico

Le neuropatie periferiche, tra cui la malattia di Charcot-Marie-Tooth, sono disturbi del sistema nervoso dovuti a un danno dei nervi periferici, che sono responsabili delle sensazioni e del movimento delle estremità. Le cause di danno assonale in queste neuropatie possono includere diabete, infezioni, traumi, sostanze tossiche, alcune malattie autoimmuni e altre condizioni che causano danni ai nervi, ma spesso non sono pienamente comprese. È importante identificare e trattare tempestivamente le cause sottostanti per prevenire ulteriori danni ai nervi e migliorare la prognosi.

Per questa ragione Fondazione Cariplo ha scelto di finanziare l’ambizioso progetto della dott.ssa Paola Alberti, ricercatrice e neurologa presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano Bicocca, nell’ambito del bando “Ricerca Biomedica condotta da Giovani Ricercatori 2022”. Il titolo del progetto è “Sodium-calcium exchanger (NCX) and ion channels: pivotal elements leading to axonal damage in peripheral nerves?” (Scambiatori sodio-calcio e canali ionici: elementi fondamentali che conducono a danno assonale nei nervi periferici?).

Il progetto di ricerca

Il progetto della dott.ssa Paola Alberti mira a chiarire i meccanismi di malattia che portano allo sviluppo delle neuropatie periferiche. Queste possono avere molte cause diverse: genetiche, come nel caso della CMT, metaboliche, tossiche, disimmuni. Si tratta di malattie che possono alterare forza, sensibilità e funzioni involontarie (ad es. controllo del tratto gastrointestinale) nei pazienti affetti. Per molte di esse non esistono terapie se non solo sintomatiche; questo in parte è dovuto alla incompleta conoscenza dei meccanismi di danno.

Il progetto indagherà un possibile meccanismo finale di danno, comune a tutte queste diverse malattie, con l’intento di meglio definire la cascata di eventi che porta al danno assonale. L’obiettivo del progetto è verificare il ruolo di una particolare famiglia molecolare di proteine, gli “scambiatori sodio/calcio” (acronimo inglese NCX) che regolano il passaggio attraverso le cellule degli ioni sodio e calcio (coinvolti nei meccanismi di conduzione nervosa e contrazione muscolare), come punto finale di una catena di eventi. Inoltre, si vuole verificare se modulando questa specifica famiglia o alcuni target a monte di essa, sia possibile prevenire il danno assonale e, di conseguenza, in prospettiva futura e traslazionale, offrire una nuova opzione di cura per i pazienti affetti.

Come verranno appurati i meccanismi di danno assonale?

In una prima fase si utilizzeranno dei modelli in vitro per verificare l’impatto dello sbilanciamento ionico e del ruolo di NCX nelle cellule gliali e nei neuroni usando delle raffinate tecniche morfologiche e morfo-funzionali. Verificati quali elementi siano chiave nella patogenesi, si passerà ad una fase in vivo. Si consolideranno le evidenze dei meccanismi di danno e si verificherà se con opportune molecole modulatrici si possa effettivamente prevenire il danno assonale. Le tecniche usate nella fase in vivo, assoceranno tecniche morfologiche a tecniche funzionali (neurofisiologia). Queste ultime possono essere eseguite con la stessa modalità e strumentazione nei pazienti; pertanto i dati ricavati da questa fase potrebbero essere traslati, qualora positivi, in un trial clinico di fase I.

Quali sono i risultati attesi dallo studio?

Questo progetto punta a gettare le basi per una migliore comprensione dei meccanismi di danno comuni a diverse condizioni che portano allo sviluppo d neuropatia periferica. Considerando che il 2-3% della popolazione mondiale è affetta da questa condizione, si potrebbero quindi fornire un forte razionale biologico per terapie innovative che siano terapie trasversali alle diverse neuropatie periferiche.

La Ricercatrice

La dott.ssa Paola Alberti dell'Università di Milano Bicocca, neurologa e a capo di un progetto di ricerca sul danno assonale nelle neuropatie periferichePaola Alberti è medico-chirurgo, specialista in neurologia, dottore di ricerca in neuroscienze sperimentali. Esperta di patologie del sistema nervoso periferico ed in particolare di neurotossicità periferica da chemioterapia (Chemotherapy-induced peripheral neurotoxicity, CIPN). Si occupa di studi di ricerca relativi alla CIPN sia a livello clinico sia a livello preclinico. A livello preclinico ha sviluppato un filone di ricerca che applica tecniche morfo-funzionali per lo studio di meccanismi di assonopatia, con particolare attenzione alle disfunzioni dei canali ionici. A tale scopo ha appreso a Londra (UCL) dal Prof Hugh Bostock, PhD, il nerve excitability testing. A livello clinico è Principal Investigator di studi nazionali ed internazionali volti ad approfondire diversi aspetti clinici ed epidemiologici della CIPN (studi registrati su www.clinicaltrial.gov: ICAVS (NCT04633655), CIPN COST (NCT04986891) and NEUPER study (NCT05088681). E’ stata visiting research fellow presso la Johns Hopkins University (2015) e la University of Maryland (2018). E’ attualmente membro del direttivo della Associazione Italiana Neuropatie Periferiche (ASNP), vice chair del junior committee della Peripheral Nerve Society (PNS) e rappresentate di tale committee all’interno del Toxic Neuropathy Consortium di PNS, chair del neurological complication study group della Multinational Association for Supportive Care in Cancer (MASCC). E’ autrice di 74 pubblicazioni su riviste internazionali, con un indice H di 31 (fonte: Scopus).

Contatti: paola.alberti@unimib.it – LinkedIn: Paola Alberti | LinkedIn – Twitter: @PaolaAlberti9 – Instagram: paolaalberti85

 

in News

Sostieni ACMT-RETE

ACMT-Rete opera grazie al sostegno di volontari,
Aiutaci a stare in piedi contribuendo
con un piccolo grande gesto.

5 X 1000 DONAZIONI