Ortesi, Plantari e Scarpe nella Charcot-Marie-Tooth: Uno Studio

Un recente articolo, pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, fornisce una panoramica dettagliata sull’uso degli ausili ortotici, in particolare delle ortesi caviglia-piede (AFO), in pazienti affetti da malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT).

 

La CMT (Charcot-Marie-Tooth) è una patologia neurologica ereditaria che colpisce i neuroni del sistema nervoso periferico. I pazienti con CMT possono trarre dei benefici dall’uso di ortesi e tutori, che riducono le probabilità di caduta e migliorano l’equilibrio delle persone con CMT.

I ricercatori del progetto registro, coordinati dal dott. Pareyson, hanno recentemente pubblicato un interessante studio che evidenzia i benefici, i problemi di tollerabilità e le complicazioni legate all’uso di questi dispositivi. L’obiettivo dello studio è analizzare l’esperienza diretta dei pazienti riguardo ai benefici, alla tollerabilità e agli svantaggi dei dispositivi ortopedici prescritti.

Ortesi, tutori e CMT: Le criticità

I pazienti con CMT spesso utilizzano ausili ortopedici come plantari, scarpe ortopediche e AFO per alleviare i sintomi, migliorare la deambulazione e aumentare la qualità della vita. Tuttavia, l’uso effettivo di questi ausili varia, con tassi di abbandono elevati e complicanze frequenti, come irritazioni cutanee e ulcere da pressione.

Risultati Studio su Utilizzo Ortesi e tutori nella Charcot-Marie-Tooth

Lo studio ha coinvolto 266 pazienti con CMT, di cui il 56% utilizza ausili ortopedici, di cui il 39% plantari, il 23% AFO e l’18% scarpe ortopediche. Dallo studio emerge chiaramente, e deve far riflettere, un’alta percentuale di abbandono degli ausili, legata principalmente a complicazioni come calli, ulcere e irritazioni cutanee (qui alcuni suggerimenti su come gestire queste complicanze).

Complicazioni nell'Utilizzo Ortesi e tutori nella Charcot-Marie-Tooth

Complicazioni nell’Utilizzo Ortesi e tutori nella Charcot-Marie-Tooth

Interessatamente, le donne mostrano maggiore disagio emotivo rispetto agli uomini nell’uso delle ortesi gamba-piede, fattore legato presumibilmente allo stile di abbigliamento femminile che, in genere, espone le gambe in maniera più evidente; le persone con una forma più grave di CMT tendono, al contrario, ad avere una maggiore tollerabilità e beneficio dall’uso degli ausili, probabilmente perché per loro sono particolarmente importanti nella vita quotidiana.

Dallo studio emergono anche problemi nella prescrizione degli ausili, con una percentuale significativa di dispositivi prescritti in modo non appropriato, con il risultato di un’insoddisfazione dei pazienti e un peggioramento della tollerabilità e del beneficio.

Tassi di abbandono nell'Utilizzo di Ortesi e tutori nella Charcot-Marie-Tooth

Tassi di abbandono nell’Utilizzo di Ortesi e tutori nella Charcot-Marie-Tooth

Conclusioni e consigli degli autori

Gli autori sottolineano l’importanza di una valutazione multidisciplinare e personalizzata nella prescrizione degli ausili, considerando le esigenze specifiche dei pazienti e valutando regolarmente l’idoneità degli ausili prescritti in base all’evoluzione della malattia.

In conclusione, è necessario un approccio personalizzato nella prescrizione degli ausili ortopedici per i pazienti con CMT, tenendo conto della gravità della malattia, delle complicazioni, delle esigenze individuali e della regolare valutazione dell’idoneità degli ausili prescritti. Ciò dovrebbe ridurre l’insoddisfazione e migliorare la tollerabilità e i benefici per i pazienti affetti da questa patologia neurologica.

Il ricercatore che ha redatto l’articolo, Alessandro Bertini, è stato premiato da Amiche per la Vita durante la scorsa riunione dell’ASNP 2023.

Alessandro Bertini Neurologo UniMI

Fonte: Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry

 

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