Cannabis Terapeutica per il Dolore nella CMT: Uno Studio Rivela Risultati Promettenti

Il dolore cronico è uno dei sintomi più difficili e debilitanti per chi vive con la Charcot-Marie-Tooth (CMT), una rara neuropatia periferica ereditaria altamente invalidante. Trovare un sollievo efficace è una priorità per molti pazienti e per la ricerca scientifica.

Un nuovo e importante studio esplorativo, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica American Journal of Hospice & Palliative Medicine, ha indagato per la prima volta l’esperienza dei pazienti con CMT che utilizzano la cannabis terapeutica per gestire il dolore e altri sintomi. La ricerca è stata condotta da un team di medici e ricercatori di importanti istituzioni statunitensi, tra cui la Hereditary Neuropathy Foundation (HNF), il Geisinger Commonwealth School of Medicine e il Providence St. Luke’s Rehabilitation Medical Center.

Come è stato condotto lo studio?

Lo studio ha coinvolto 56 persone con CMT; a questi pazienti è stato chiesto di compilare un sondaggio online anonimo per raccontare la loro esperienza con l’uso della cannabis terapeutica, descrivendo i benefici percepiti, gli effetti collaterali e l’impatto sull’uso di altri farmaci.

I Risultati Principali: Cosa Hanno riferito i Pazienti?

I risultati emersi dal sondaggio sono stati molto incoraggianti:

Efficace Sollievo dal Dolore:

  • Quasi tutti i partecipanti (il 91%) hanno riferito di soffrire di dolore a causa della CMT.
  • Di questi, un incredibile 91,7% ha dichiarato che la cannabis ha fornito un sollievo dal dolore di almeno il 50%.
  • La risposta più comune è stata una riduzione del dolore dell’80%.

Riduzione dell’Uso di Altri Farmaci (Effetto Sostitutivo):
Un risultato molto significativo è la riduzione dell’uso di altri farmaci da quando i pazienti hanno iniziato a usare la cannabis terapeutica. Questo suggerisce un importante potenziale per ridurre gli effetti collaterali di altre terapie.

  • L’80% ha riportato di usare meno farmaci oppioidi.
  • Il 69% ha notato di usare meno farmaci per dormire.
  • Il 50% ha ridotto l’uso di farmaci per l’ansia e la depressione.

Effetti Collaterali e Intenzione di Continuare:

  • Circa un quarto dei partecipanti (23,5%) ha riportato di aver sperimentato effetti collaterali negativi.
  • Tuttavia, la stragrande maggioranza di questi (il 91,7%) non aveva intenzione di interrompere l’uso della cannabis, indicando che per loro i benefici superavano di gran lunga gli svantaggi.

Il Rapporto con il Medico è Fondamentale:
Lo studio ha evidenziato un punto cruciale: i pazienti sono molto più propensi a parlare dell’uso di cannabis con il proprio medico se percepiscono che il medico è di supporto e aperto all’argomento. Questo sottolinea l’importanza di un dialogo onesto e senza pregiudizi tra medico e paziente.

Cosa Significano Questi Risultati?

Questo è il primo studio che esplora specificamente l’uso della cannabis per i sintomi della CMT, e i risultati sono estremamente promettenti. Mostra che, secondo l’esperienza diretta dei pazienti, la cannabis può essere uno strumento molto efficace per gestire il dolore cronico, migliorare la qualità del sonno e ridurre la dipendenza da farmaci potenzialmente più dannosi come gli oppioidi.

Gli autori dello studio concludono che questi dati, pur essendo preliminari, supportano fortemente la necessità di avviare studi clinici più ampi, controllati e randomizzati. Servono cioè ricerche più strutturate, con dosaggi standardizzati e gruppi di controllo, per confermare scientificamente questi benefici e definire i modi migliori per utilizzare la cannabis come terapia per la CMT.

ACMT-Rete continuerà a seguire con grande attenzione gli sviluppi della ricerca in questo campo, con la speranza che questi primi risultati aprano la strada a nuove e più efficaci opzioni terapeutiche per le persone con CMT.


Fonte: Canals, P. C., Aguilar, A. G., Carter, G. T., et al. (2023). Patient Reported Outcomes Using Medical Cannabis for Managing Pain in Charcot-Marie-Tooth Disease. American Journal of Hospice & Palliative Medicine®, 40(11), 1163–1167.

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